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Blog noioso? 5 tecniche per creare contenuti originali e coinvolgenti

  • Oggi possiamo davvero essere una voce in un mondo di rumori? 
  • Ecco 5 tecniche per trasformare il proprio blog e renderlo meno noioso agli occhi dei nostri lettori.

 

Viviamo in un mondo d’immagini e parole, dove è impossibile non sentirsi parte di un infinito viaggio narrativo. Ci basta sfogliare una rivista, fare una passeggiata e imbatterci in cartelloni pubblicitari, o essere sfiorati dal brusio delle persone che ci sfrecciano accanto.

Dalle chiacchierare con un amico, ai pomeriggi passati a lavorare al PC, o il semplice scroll nella home dei nostri profili social. Tutto è un continuo divenire di lettere.

Siamo circondati da storie, i nostri cervelli sono perfettamente adatti a rispondere alla narrazione. Secondo Quick Sprout, trascorriamo circa il 65% della giornata raccontandoci storie l’uno con l’altro. Ma non tutto quello che leggiamo è importante o ci interessa davvero.

Quante volte siamo stati vittime inconsapevoli delle fake news? Siamo ormai abituati alla presenza di articoli e post non veri, o scritti male, senza etica e velocemente, solo per ottenere consensi, per arrivare primi alle vette di una classifica illusoria. In questo mondo di rumori, possiamo essere una voce? Possiamo provarci, possiamo affidarci ai blog.

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La rinascita dei blog

Stiamo assistendo a una trasformazione dei contenuti. Fino a poco tempo fa si preferiva scrivere testi non troppo lunghi per non annoiare i lettori. Siamo stati spettatori di gare di scrittura, tutti si sono precipitati al proprio laptop in una battaglia all’ultimo click fino a surriscaldare la testiera per la velocità con cui i poveri tasti venivano schiacciati. Ma questo ha comportato la creazione di testi spesso sterili, e simili tra loro, perché la cosa importante era quella di arrivare primi su un argomento specifico. Inutile dire che i social network sono state le piattaforme perfette per alimentare e incoraggiare questo tipo di scrittura fulminea.

Con la rinascita dei blog però qualcosa sta cambiando a favore di una scrittura più lenta, riflessiva e approfondita. I blog ci permettono di fare ricerche e scrivere post più lunghi, articolati, accompagnati da immagini, infografiche e tabelle. Un tipo di contenuto più dettagliato, piacevole da leggere e che, alla fine della lettura, ci lascia davvero qualcosa e ci permette di riflettere su quello che abbiamo appena letto. 

Se avete un blog o volete cimentarvi in questa avventura ma avete paura di non essere abbastanza bravi, non temete, tutti hanno il timore di fallire.

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Intanto date uno sguardo a queste 5 tecniche per creare contenuti coinvolgenti e rendere il vostro blog un posto unico in cui leggere senza annoiarsi mai.

5 tecniche per un blog di successo

Aprire un blog può essere divertente, ma non è per tutti. C’è un duro lavoro dietro, bisogna dedicarci tempo, tutti i giorni a partire dalla scelta dei contenuti. Non possiamo parlare di qualsiasi cosa, altrimenti non otterremo mai credibilità. Dobbiamo scegliere un argomento principale, una tematica che ci appassioni, di cui conosciamo tutto, o quasi, e che abbiamo intenzione di approfondire giorno dopo giorno.

Un blog può essere personale, certo, deve far emergere il nostro pensiero, quello che vogliamo comunicare fin dall’inizio. Possiamo servirci di un blog per raccontare il nostro brand, parlare ai nostri utenti, avvicinarci a loro. Ci sono tanti modi per dedicarsi alla propria community, ma lo storytelling è sicuramente uno dei modi più efficaci.

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Riuscire a comunicare con il blog per stabilire un legame con chi ci segue è un ottimo punto di partenza. Vediamo come.

1. Ascoltare e rendere partecipe la community

Possiamo parlare e scrivere quanto vogliamo, ma senza un pubblico che ci ascolta e ci legge è inutile. Non si instaura un dialogo, ma un monologo. La community è fondamentale, ma soprattutto non è un’entità passiva. Le persone hanno voglia di scambiare idee e opinioni, non siamo isole, e gli ultimi mesi lo hanno dimostrato. Per avvicinarci al nostro pubblico e renderlo parte del nostro brand, dobbiamo farlo partecipare attivamente con delle iniziative ad hoc.

Qualche esempio? Etsy, è un sito web di eCommerce dove tutti possono vendere prodotti artigianali oppure oggetti vintage. Un vero e proprio punto d’incontro per tutti gli artigiani del mondo. Questa piattaforma ha un proprio blog, Etsy Journal, che aiuta gli utenti a scoprire gli artisti emergenti, quelli più talentuosi, con interviste, storie dietro le quinte e soprattutto le loro opere. Un ottimo metodo per incrementare le visite e la partecipazione ai propri contenuti, coinvolgendo in modo creativo il pubblico. 

OPI è un noto brand californiano di prodotti per la cura delle unghie e sul suo blog The Dropc vengono lanciate delle divertenti sfide di nail art a cui partecipa attivamente la sua community ma anche influencer e professionisti del settore. Ogni settimana, il marchio chiede ai suoi follower di creare un look per manicure utilizzando un colore prescelto o un tema di design specifico e pubblicare le loro creazioni sul proprio profilo Instagram con il tag #ColorIsTheAnswer. Il team OPI evidenzia le foto preferite sul blog con un tutorial apposito per permettere a tutti di ricreare a casa i look più votati.

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2. Comunicare i valori del proprio brand

Un blog non deve comunicare solo quello che fa e di cosa si occupa. Le storie e le curiosità sulla nascita di un marchio, sulle idee di chi c’è dietro, su come prendono vita i progetti, sono tutte cose interessanti che invogliano gli utenti a leggere i post. Ma un brand non è solo ciò che fa. Le aziende devono parlare dei propri ideali, devono farsi avanti e prendere posizione nelle piccole e grandi lotte a favore dell’inclusività, della sostenibilità e del benessere della community.

Comunicare gli ideali del proprio marchio, i valori in cui crede e le cause a cui contribuisce è un ottimo modo per elevare il contenuto del blog. In questo modo andiamo oltre alla funzione di semplice veicolo di marketing, ma facciamo qualcosa di più significativo. Diamo più spessore ai nostri contenuti e, di conseguenza, al nostro brand.Usare il blog per dimostrare come la nostra azienda sta agendo su determinati problemi può attirare ancora più l’attenzione del nostro pubblico, e incuriosire chi ancora non ci conosce per poi portarlo a seguirci.

REI, il marchio di outdoor lifestyle eccelle in questo campo. Sul suo blog Co-Op Journal troviamo non solo recensioni sugli attrezzi, guide pratiche e altri consigli per gli avventurieri, ma queste storie spesso passano in secondo piano per dar spazio alle priorità civiche. Esemplare è l’impegno contro l’ingiustizia razziale, i tanti contributi per migliorare l’inclusività della comunità outdoor, e i suoi sforzi per sostenere una legislazione rispettosa per l’ambiente.

REI blog

REI blog Credits: Blog REI, Co-Op Journal

3. Un blog deve essere social-friendly

Un blog non è un contenitore di parole. Mai sottovalutare il potere delle immagini. È fondamentale inserire all’interno dei propri articoli immagini, grafici, infografiche, per rendere i contenuti più armoniosi e social-friendly. In questo modo la lettura del nostro articolo sarà più scorrevole, completa e approfondita.

Utilizzare diversi elementi narrativi migliora la percezione dei nostri testi, del brand in generale e anche la permanenza dei visitatori sul nostro sito. Inoltre ci permette di essere più competitivi anche sui social, perché le immagini rendono i contenuti del nostro blog più accattivanti. Possiamo servirci anche di altri formati multimediali, molto gettonati negli ultimi anni, come i podcast.

Il rivenditore Sole Bicycles sfrutta questi espedienti sul suo blog attraverso immagini ispirazionali, perfette anche su Instagram. Troveremo avventure su due ruote, focus sull’arte locale e tutto ciò che riguarda la cultura della bicicletta.

Zoomin Software incorpora elementi social-friendly nel suo blog con uno scopo diverso, ossia una navigazione più semplice. Il marchio include tag pertinenti, hashtag unici per segmentare gli argomenti trattati in categorie e consentire così ai lettori di scegliere cosa leggere in base ai propri interessi.

4. La qualità premia più della quantità (e della velocità)

Ci hanno insegnato che per scrivere nel mondo digitale dovevamo essere veloci come il vento perché la prima cosa era arrivare prima di tutti. Ci hanno intimorito dicendo che contenuti troppo lunghi spaventavano i lettori, che siamo tutti di corsa e non abbiamo tempo per leggere, per informarci. Tutte queste pressioni bloccherebbero chiunque e scrivere contenuti stimolanti, originali e di qualità era una vera e propria sfida.

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Finalmente possiamo tirare un sospiro di sollievo e dedicarci al nostro blog senza farci ossessionare da queste inutili congetture perché la cosa che invece non tutti ci diranno è che se una persona è davvero interessata a noi, alla nostra opinione e a ciò di cui trattiamo, ci leggerà sempre. Le ultime ricerche sui blog effettuate da Orbit Media Studios mostrano che storie più lunghe, più approfondite e più coinvolgenti risultano più efficaci anche se ci vuole più tempo per creare il contenuto. Dei blogger intervistati che hanno riportato ottimi risultati, il 38% trascorre in media sei ore o più per editare un post e il 55% realizza articoli di 2.000 parole e anche di più.

4.1 Quali guadagni possiamo ottenere impegnandoci a scrivere?

Wait But Why è un blog di lunga durata scritto e illustrato da Tim Urban e nonostante la lunghezza dei suoi post, è seguitissimo. Pensate che uno degli ultimi articoli pubblicati contava più di 17.000 parole. L’esperienza dei contenuti di WBW è accessibile a tutti i tipi di pubblico e ciò è dovuto a diversi elementi come la grafica semplice, simile a una figura stilizzata di Tim, o le visualizzazioni dei dati che utilizza per scomporre concetti difficili in idee comprensibili. La natura episodica delle sue storie più coinvolgenti, come la sua esplorazione analitica della natura umana, spinge i lettori appassionati a ritornare sempre sul suo sito in attesa di nuovi post.

Tutto questo sforzo è supportato dal suo pubblico tramite l’adesione alla sua comunità Patreon, a pagamento, e l’acquisto di merchandising in esclusivi eventi di incontro dei fan come Wait But Hi.

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5. Raccontare la propria storia con le immagini

Ogni blog ha un proprio stile e ogni storia può essere supportata dalle giuste immagini, a seconda di ciò che tratta. Oltre al testo, possiamo arricchire il nostro contenuto con immagini accattivanti, postare dei meme, utilizzare delle foto emozionali, grafici stilizzati o inserire tabelle con dati. Il tutto può trasformare un post di un blog in una storia ricca e sfaccettata. In alcuni casi, le immagini strategicamente create e curate possono fare un lavoro migliore della narrazione stessa.

Il blog di Airstream eccelle in questo approccio incentrato sulla visualizzazione. Ogni post sulla pagina del blog è evidenziato da un’immagine emotivamente riconoscibile che potrebbe raccontare una storia da sola, senza bisogno di troppe parole.

Source: http://www.ninjamarketing.it/

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