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Tutto quello che dovresti sapere sulla festa più commerciale del mondo

San Valentino è considerata una ricorrenza romantica, un giorno importante per celebrare l’amore: sono molte le persone che fanno il conto alla rovescia per organizzare in tempo una cena a lume di candela o sorprese strabilianti per lasciare a bocca aperta il proprio partner.

D’altra parte, però, ci sono anche molti cinici e disincantati, che la ritengono solamente una festa commerciale, in cui il consumismo sembra aver preso il sopravvento.

Ma, come ha avuto origine questa famosissima “festa degli innamorati�? La storia di San Valentino ha origini antichissime e controverse. Fino al V secolo d.C., non vi era alcuna associazione tra questa festa e l’amore. In occasione di questa data i Romani erano soliti celebrare un rito di fertilità in onore della divinità pagana Luperculus, invocato a protezione di campi e pastori. I Lupercali, offrivano alla dea Lupa una capra ed un cane in segno sacrificale. Provvedevano poi a scuoiarne le pelli, ad indossarle e a riversare sulle strade, armati di fruste insanguinate, in cerca di donne da fecondare. La festa prevedeva anche una lotteria a sfondo sessuale: un bambino pescava da un’urna i nomi di alcune coppie che avrebbero dovuto vivere in intimità per un anno intero.

Ovviamente, con l’avvento della Chiesa si cercò di cristianizzare questa festa pagana e immorale: nel 496, papa Gelasio I, sostituì Lupercalia con la figura di Valentino da Terni, un vescovo martirizzato il 14 febbraio del 273 d.C. Sul perché sia stato martire ci sono diverse versioni: una di queste è che il vescovo sarebbe stato torturato e decapitato per aver favorito l’amore tra un legionario pagano (Sabino) ed una giovane cristiana (Serapia). Un’altra versione racconta che l’imperatore Claudio II avesse proibito i matrimoni durante la guerra, ma Valentino violò questo divieto, pagando con la vita.

Sebbene Valentino sia considerato il protettore degli innamorati, molti sostengono che il romanticismo legato a questa festa arrivò solo a posteriori. Secondo una tra le tesi più accreditate, San Valentino sarebbe stata introdotta come festa degli innamorati grazie al circolo di Geoffrey Chaucer, che nel suo poema, Parlamento degli uccelli, associò la ricorrenza al fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia.

Altri riferimenti storici fanno ritenere che la giornata fosse dedicata agli innamorati già in tempi precedenti: a Parigi, il 14 febbraio 1400, infatti venne fondato l’Alto tribunale dell’Amore, un’istituzione ispirata ai principi dell’amor cortese, che si occupava di intervenire su controversie legate ai contrasti amorosi, ai tradimenti e alle violenze sulle donne.

Solo nel XIX secolo, pero, questa ricorrenza assunse una notazione più commerciale. Alcuni imprenditori come Esther Howland cominciarono a produrre i cosiddetti “valentine�, ovvero biglietti di San Valentino venduti su scala industriale, rappresentanti i simboli dell’amore romantico come colombe, cuori, immagini di Cupido. Questo fino alla seconda metà del XX secolo, quando questa tradizione cominciò ad essere sostituita dal classico scambio di rose, gioielli e cioccolatini che tutti noi conosciamo.

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Come si festeggia San Valentino nel mondo

Dall’America all’Inghilterra, dalla Cina al Giappone, dall’Europa all’Africa, tutti dicono “Ti amo�, ma le tradizioni di San Valentino risultano molto diverse tra loro.

Vediamo insieme le usanze più curiose.

I francesi, come gli italiani, amano scambiarsi lettere d’amore, fiori o qualcosa di più impegnativo come un gioiello e gli immancabili cioccolatini. Partono avvantaggiati, perché la Francia è il Paese dell’amore per antonomasia: hanno splendidi luoghi romantici come la Torre Eiffel e gli Champs Elysée, dove è possibile trascorrere una piacevole serata di coppia. Anni fa, era anche in vigore un’insolita usanza, abolita per problemi di sicurezza pubblica: la loterie d’amour. I single di ogni età dovevano attraversare la strada ed urlare alle finestre il nome del proprio prescelto. Se rifiutati, potevano accendere un fuoco per bruciare le immagini dell’amato.

In Inghilterra, invece, ci si scambiano i famosi bigliettini romantici chiamati “Valentine�. L’usanza vuole che il mittente resti anonimo, per rendere il messaggio ancora più dolce. Oltre ai classici regali tra innamorati, la tradizione prevede che i più piccoli di casa intonino delle canzoni, in cambio di piccoli doni, in genere dolci.

In Irlanda le origini della festa di San Valentino sono legate alla cultura gaelica che in questa occasione consiglia di indossare il Claddagh Ring, un anello che rappresenta due mani che sorreggono un cuore, a sua volta sormontato da una corona. Il significato di questi tre simboli è semplice: le mani simboleggiano l’amicizia, la corona la lealtà e il cuore l’amore. Questo anello è noto perché può essere indossato in diversi modi, a seconda del proprio stato sentimentale.

In Danimarca e in Norvegia le tradizioni sono old school. Gli ammiratori compongono piccoli poemi divertenti ed anonimi, chiamati gaekkebrev. L’unico indizio sta nella firma! Sarà formata da un numero di punti corrispondenti alle lettere del suo nome: se la ragazza riuscirà ad indovinare l’identità del suo ammiratore, a Pasqua riceverà un uovo in dono, altrimenti, in segno di scusa, sarà costretta a regalarlo.

I Gallesi non celebrano San Valentino il 14 Febbraio, ma lo anticipano al 25 gennaio, e si scambiano i cosiddetti Love Spoons, caratteristici cucchiai d’amore. Questa tradizione risale al XVII secolo, quando gli ammiratori donavano alla donna prescelta un cucchiaio di legno lavorato a mano, per dimostrare la loro capacità di provvedere alla famiglia. Questi Love Spoons possono raffigurare diversi simboli: uno zoccolo di cavallo che significa fortuna, una campana simbolo di matrimonio, o un cuore, che ovviamente rappresenta l’amore. E le palline racchiuse in superficie? Ovviamente simboleggiano il numero di bambini desiderati.

Anche in Catalunya la data è diversa: si festeggia San Jordi il 23 aprile. La tradizione prevede che gli uomini regalino rose rosse, mentre le donne un libro. Da dove deriva la tradizione? Nel XV secolo San Jordi divenne patrono della Catalogna e degli innamorati, perché, secondo la leggenda, salvò una ragazza dalle grinfie di un drago.

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San Valentino al di là della festa commerciale

In Kenya la tradizione vuole che le donne donino al proprio sposo una zucca colma di vino di palma, ricevendo in cambio un pezzo di focaccia di tiglio, un pranzetto da consumare bevendo da una “coppa dell’amoreâ€�. La popolazione dei Samburu, in particolare, si cimenta in danze destinate al corteggiamento, alla fine delle quali i giovani gettano un ciuffo di capelli sul viso dell’amata e, se ricambiati, le donano una collana di perle.

In altre culture la tradizione è quella di dimostrare il proprio amore mediante vere e proprie prove di coraggio: in Brasile è nota la “prova del tronco�, in cui i giovani innamorati si sfidano correndo per 6 chilometri con un tronco di barauna, per il diritto di ballare con l’amata.

In Cina, invece, l’amore si festeggia ad agosto, nel settimo giorno del settimo mese del calendario. Il Qixi, detto anche festival della settima notte, si riferisce a un’antica leggenda che ricorda l’amore impossibile di Romeo & Giulietta. Durante il Quixi, numerose ragazze preparano meloni e frutta come offerta a Zhinü, sperando di trovare un fidanzato innamorato e fedele come il suo Niulang. Le coppie, invece, si recano al tempio a pregare per il loro futuro.

In Giappone, a differenza di tutte le altre culture, le protagoniste sono le donne, che a San Valentino devono regalare ai loro compagni cioccolatini preparati e confezionati a mano (honmei choco, il cioccolato del vero sentimento). Simili regali, ma meno costosi, possono essere rivolti ad amici, colleghi di lavoro e compagni di scuola in segno di amicizia (tomo choko è il cioccolato dell’amico, mentre il giri choco è il cioccolato dell’obbligo). Un mese dopo, durante il “White Day�, gli uomini dovranno ricambiare il gesto, con dei cioccolatini bianchi! Tuttavia, un recente sondaggio di Lotte Corporation ha rivelato che ora sono le donne giapponesi a desiderare i cioccolatini per questa ricorrenza. Il messaggio è forte e chiaro.

Simpatica, ma meno gioiosa la tradizione della Corea del Sud, simile a quella giapponese, se non fosse che il 14 aprile, il “Black day�, chi non ha ricevuto doni deve recarsi in un ristorante e mangiare i jajangmyeon noodles, un piatto a base di noodles con chunyang, una particolare salsa di colore nero, lamentandosi della propria solitudine.

Meno impegnativi i costumi di Finlandia ed Estonia: per loro il 14 febbraio è ystävänpäivä o Sõbrapäev, ovvero un giorno degli amici, che si festeggia in compagnia, piuttosto che con una cena a lume di candela. Come regalo è tradizione spedire cartoline, fiori oppure cioccolatini. Anche al capo opposto del mondo la tradizione rimane simile a quella dei due Paesi nordici: in Messico, Porto Rico e Colombia San Valentino è conosciuto come Día del Amor y la Amistad. Lo stesso vale per gli Stati Uniti, dove i festeggiamenti coinvolgono tutta la famiglia, perché Valentine’s Day è la festa di “chi si vuole bene�. 

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I paesi in cui è vietato festeggiare San Valentino

Non in tutti i Paesi del mondo San Valentino è una festività ben vista, soprattutto per ragioni religiose, politiche e culturali e i trasgressori, se sorpresi a festeggiare, possono andare incontro a severe punizioni.

Gli integralisti islamici e l’estrema destra pakistana, ad esempio considerano San Valentino una volgarità importata dall’Occidente. In diverse località sono state adottate delle misure per evitare i festeggiamenti nei luoghi pubblici, per proibire la vendita di biglietti e regali, e per interrompere immediatamente qualsiasi forma di pubblicità per San Valentino.

In Iran festeggiare San Valentino è proibito, così come la commercializzazione di ogni tipo di merchandising ad esso collegato. Però esiste anche un’associazione culturale che piuttosto di combattere frontalmente questa ricorrenza propone di rimpiazzarlo con il Sepandarmazgan, un’antica festa locale in onore di madri e mogli.

In Indonesia non ci sono bandi nazionali, ma la festa San Valentino è stata proibita da sindaci e autorità islamiche, perché credono che la tradizione romantica di questa festa incoraggi il sesso occasionale. I media locali raccontano di numerose manifestazioni in tutto il paese indirizzate per lo più ai giovani, con l’obiettivo di far capire alle nuove generazioni che Valentine’s Day è solo un concetto occidentale che conduce a comportamenti immorali.

Persino in Russia ed in alcuni stati dell’ex Unione Sovietica la ricorrenza è considerata lontana dalla cultura del luogo, ed in alcune zone ne sarebbero addirittura osteggiati i festeggiamenti pubblici. Le autorità hanno affermato che “l’atmosfera di queste feste non favorisce la formazione di valori spirituali e morali nella gioventù�. Tuttavia, può capitare che in alcune scuole si possano trovare delle scatole in cui lasciare le valentinka, cioè delle letterine rivolte al proprio amato.

Bando assoluto anche per l’Arabia Saudita dove è persino vietata la vendita di rose in prossimità del 14 febbraio. Festeggiando si celebrerebbe un santo cristiano e si incoraggerebbero i rapporti immorali tra uomini e donne non sposati.

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Cinque curiosità legate a questa festa

  1. San Valentino non è la festa in cui si donano più biglietti: secondo le stime del Greeting Card Association è Natale la festività durante la quale si donano più biglietti, mentre il 14 febbraio si classifica solo al secondo posto. A scrivere la prima valentine, di cui si hanno notizie, è stato il duca francese Carlo d’Orleans mentre era tenuto come ostaggio dagli inglesi, dopo la sconfitta di Agincourt; nel biglietto scrisse alla moglie Bonne d’Armagnac: “Je suis déjà d’amour tanné, ma très douce Valentinée”.
  2. I fiori restano un evergreen anche nel 2019. Gli uomini non brillano quasi mai per inventiva quando si tratta di regali e i dati su San Valentino lo confermano. Stando alle statistiche, il 73% degli uomini regala fiori il 14 febbraio. Il fiore preferito resta la classica rosa rossa, chiaramente. Si regalano in numero tradizionale: 108 rose per una proposta di matrimonio, 99 per dichiarare amore eterno, 13 sono per una folle passione e 20 per un amore sincero.
  3. Cioccolatini da oltre centocinquant’anni! La tradizione di donare questo dolce per San Valentino, magari confezionato in scatole a forma di cuore, risale al lontano 1868 e al magnate del settore dolciario Richard Cadbury. Tutto affonda le radici nel fatto che, fino a qualche secolo fa, il cioccolato fosse un prodotto davvero costoso, nobile, e come tale avesse un valore davvero incommensurabile.
  4. San Valentino è il periodo dell’anno in cui gran parte delle coppie scoppia, è una statistica americana a dirlo. Sembra che molti innamorati, proprio in prossimità della festa che dovrebbe renderli ancora più vicini, pongono fine al proprio rapporto. Quale sarà il motivo? Paura delle storie impegnative? Troppa pressione psicologica? Chissà! Sta di fatto che i single, da questo punto di vista, vivono più serenamente.
  5. Statistiche dei prodotti più venduti. Idealo ha analizzato quali sono stati i prodotti più acquistati durante la festa di San Valentino nel 2018. Sembra che in questo periodo la popolazione femminile abbia comprato principalmente anelli, profumi ed orologi sportivi, mentre gli uomini abbiano investito in asciugacapelli, stivali e fotocamere compatte. Gli uomini hanno comprato online sono quasi il doppio rispetto alle donne (63,1% vs 36,9%), ma per entrambi i sessi la fascia di età più coinvolta è stata quella tra i 35 e i 44 anni. Infine, in base ai dati di Google Trends, è possibile notare che le tre regioni italiane dove è stato registrato il maggior numero di ricerche relative a San Valentino sono state la Campania, l’Abruzzo e la Basilicata.

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Source: http://www.ninjamarketing.it/

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