- Quattro anni fa è nata la galleria “Invisible Jumpers”, ideata dal fotografo professionista Joseph Ford e la magliaia Nina Dodd
- Invisible Jumpers è un mix di giochi tra camouflage, illusione ottica ed effetto mimetico
- L’obiettivo è il trasporto in un mondo surreale restituendo valore al background quotidiano
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Invisible Jumpers
La serie fotografica “Invisible Jumpers”, e l’omonimo libro edito circa un mese fa dalla casa editrice Hoxton Mini Press, nascono da una straordinaria collaborazione tra il fotografo professionista Joseph Ford e la magliaia Nina Dodd, circa quattro anni fa.Â
Nina ebbe l’idea di realizzare un maglione rosso con lo stesso pattern dei sedili degli autobus di Brighton.
Ford pensò che fosse geniale, lo fece indossare ad un modello e lo immortalò seduto sullo stesso pulmino, ottenendo uno straordinario effetto mimetico.Â
Dopo la fotografia del maglione, Joseph Ford e Nina Dodd proseguirono la collaborazione, ideando abiti, calzini, coperte, ed altri accessori, sempre seguendo l’idea del camouflage che riporta in primo piano lo sfondo tramite una giocosa illusione.
È così che nascono una serie di fotografie curiose, originali ed affascinanti, come ad esempio l’immagine di Tom e Dre, due ragazzi ritratti mentre fingono di pescare, ma anche Buddy il topolino impaurito che cerca di scappare dal gatto affamato.
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Street art
I set sono luoghi in cui Joseph si imbatte per caso mentre gironzola per le città . I modelli, spesso, vengono scelti a caso tra i passanti che trova sul suo cammino.
Non sono mancate, però, anche persone famose tra cui il dj britannico Fatboy Slim, che ha posato come parte di un gigante smile, le gemelle parigine Mady e Monette Marleaux, gli artisti internazionali di graffiti Popay e lo street artist francese Monsieur Chat, che per l’occasione ha appositamente dipinto uno dei suoi famosi gatti gialli sul muro di una fabbrica abbandonata.
Questi ritratti sembrano trasportarci in un mondo surreale: con questo progetto Joseph Ford desidera restituire valore al background delle nostre giornate, riportandolo in primo piano e mimetizzando le persone nel contesto urbano. In un’intervista egli afferma:
Mi piace creare immagini che sfidano lo spettatore, facendoci mettere in discussione la nostra percezione iniziale. Le illusioni ottiche sono affascinanti, ti fanno pensare due volte. In un momento in cui la nostra capacità di attenzione sta diventando sempre più breve, richiedono la tua piena attenzione.
Il progetto ha richiesto parecchie ore di lavoro: solo per ricreare le sfumature esatte di alcuni sfondi su maglioni e abiti, come ad esempio il ritratto della ragazza sull’altalena tra i fiori di ciliegio, ci sono volute dalle 40 alle 100 ore di lavoro, l’utilizzo di una dozzina di sfumature di filo e il cambio di diversi punti maglia.Â
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Post produzione
Anche la preparazione delle immagini è uno step che ha richiesto parecchia attenzione e tempo: dopo aver trovato un luogo interessante da fotografare, Ford ha scattato diverse fotografie preparatorie del set. Poi ha realizzato uno schizzo per aiutare la Dodd a pianificare il lavoro a maglia.
Una volta trovato il set adatto e realizzato il maglione, è passato a scattare la fotografia, un processo che ha richiesto anche mezza giornata di tempo per ottenere il giusto allineamento tra fotocamera e scenario. All’interno del libro e sul profilo IG @josephfordphotography, oltre alle fotografie, è possibile trovare una sezione dedicata al backstage del progetto Invisible Jumpers, che mostra come sono state create le immagini e discute le sfide affrontate.
Source: http://www.ninjamarketing.it/