- Personalità , intelligenza e memoria storica: sono le nuove qualità apprese grazie alle continue geolocalizzazioni
- I luoghi scelti per trascorrere la vacanza oggi influenzano lo stile di vita e la valigia, al di là dell’influencer
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È possibile che si sia sovvertito completamente lo schema dell’influencer marketing?
È pensabile che siano i posti in cui ci si “geolocalizza” regolarmente ad essere i veri influencer e non viceversa?
Da luogo a Place-influencer
Proprio come avviene con le teorie di machine learning, i luoghi, dopo essere stati chiamati continuamente in causa dalle geolocalizzazioni, potrebbero aver indirettamente sviluppato una propria identità social.
Un esempio potrebbe tornare utile: se nel 2007 sembrava necessario educare una community social ad un determinato dress code per un ipotetico viaggio verso la meta vacanziera scelta per l’estate, proponendo consigli per gli acquisti e luoghi culto da visitare, non è assurdo asserire che ad oggi dopo tanti anni di social ed influencer marketing, tale meta abbia esplorato i confini della personalità andandone a creare una propria.
Non è scorretto dire che nel 2020 è la meta vacanziera a influenzare la valigia dell’utente viaggiatore e non l’utente a influenzare i costumi della meta vacanziera.
I luoghi, grazie alle continue geolocalizzazioni, hanno acquisito un’intelligenza, una memoria storica e involontariamente una propria personalità .
Gli utenti a loro volta inconsciamente imparano, si abituano e si adattano a tutto quello che la “memoria social� di un determinato luogo, impone.
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Gli UGC contano
È quindi abbastanza corretto parlare di “place-influencer�: luoghi che influenzano le scelte dei visitatori, dei viaggiatori e degli utenti in generale.
E se ci fossero dubbi, basterebbe chiudere gli occhi e pensare: la valigia per il weekend ad Amsterdam sarà necessariamente diversa dalla stessa valigia direzione Londra.
Ci si lasciamo orientare dalla dimensione social-culturale del posto stesso, pur non avendolo ancora visitato!
Se è vero che storicamente è stato l’uomo a conquistare i luoghi e a darne forma e caratteristiche, non si può dire lo stesso dell’ultimo decennio: i luoghi come non mai “influenzano� gli stili di vita. Milano diventa uno status symbol forse più di quando era “da bere�, grazie alla memoria dei contenuti generati negli ultimi anni da milioni di utenti che neanche si conoscono fra loro.
Tutto a prova di smartphone. Tutto grazie agli UGC (User Generated Content, ovvero contenuti generati dalla creatività e dalle “braccia� degli utenti).
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Un breve recap di un processo lungo
Potremmo riassumere quello che abbiamo chiamato Place-influencer in pochi punti:
- qualcuno scopre un posto e nota delle forti potenzialità in esso.
- Decide di coinvolgere la propria community tramite un contenuto UGC da postare sui social.
- La popolarità del luogo cresce fra le community.
- Passa il tempo e il posto percepisce la propria identità grazie ai contenuti UGC.
- Il posto consolida il proprio posizionamento diventando place-influencer.
- Il place-influencer “influenza� la moda, lo stile e le scelte dei prossimi viaggiatori.
D’altra parte se si eliminasse la possibilità di geolocalizzarsi, al momento del posting sulle piattaforme social, ci sarebbe una caduta in picchiata dell’interesse: la possibilità di attestarsi in un determinato luogo è anche una delle vere leve dell’engagement dei contenuti, al pari della qualità dello storytelling e dell’originalità del copy.
Una potenza ben nota a chi “influenza� per mestiere: insomma se non esistesse la possibilità di taggarsi e contestualizzarsi, ci sarebbero una miriade di contenuti privi di significato.
Ora bisogna solo scegliere: scopritori o guidati dai place-influencer?
Source: http://www.ninjamarketing.it/