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Week in Social: dal caso social di INPS ai test di Twitter per nascondere le risposte

Siete già con le mani pasta, intenti a sfornare succulente prelibatezze pasquali? Chi alle prese con le valige da fare e disfare in questi giorni di festa, chi a lavoro perché non esistono feste, noi non rinunciamo alle buone vecchie abitudini. Anche oggi senza almeno una Week in Social da consultare non vi lasciamo.

Ed eccoci puntuali, più dell’uovo di Pasqua, con tutte le novità social della settimana, e ce ne sono parecchie!

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Mentre Twitter si prepara a far partire i test per nascondere le risposte nei tweet, Facebook sfida Alexa sul tema dell’assistente vocale. E mentre milioni di password sono rese accessibili da Instagram, In Italia scoppia il caso INPS. Ma andiamo con ordine.

Facebook sfida Alexa: assistente vocale in arrivo

Notizia fresca, di qualche giorno. Facebook non getta la spugna e annuncia, in via ufficiale, il suo assistente vocale, pronto a sfidare Alexa, Siri e Google Assistant. Ma cosa dobbiamo aspettarci? Ecco quanto confermato da Zuckerberg in persona:

“Siamo a lavoro per sviluppare tecnologie dedicate all’assistenza vocale e all’intelligenza artificiale, che possono integrarsi e funzionare con tutta la nostra gamma di prodotti AR e VR, inclusi Portal, Oculus e altri device futuri�.

Ma come dovrebbe funzionare? Su questo aspetto ancora nulla di ufficiale ma l’assistente vocale potrebbe essere inserito all’interno del social sia via app che nella versione desktop, oppure integrarsi a una nuova linea di dispositivi completamente inedita. Staremo a vedere.

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Meno visibilità a gruppi che fanno disinformazione

Rimaniamo in casa Zuckerberg, che non si tira indietro nella sua battaglia contro le fake news. La nuova azione di Facebook, infatti, si pone l’obiettivo di contrastare i contenuti dannosi sulla piattaforma come il linguaggio d’odio e la disinformazione.

Uno dei cambiamenti più importanti riguarda i gruppi che sono stati spesso veicolo di fake news. Per questi da oggi si cercherà di spegnere i riflettori e garantire una minore visibilità. Commenta così la chiusura definitiva anche Luca La Mesa, docente del Social Media LIVE Program:

“Il futuro dei social potrà solo essere basato, a mio avviso, sulla qualità dei contenuti, sulla certezza delle metriche e sulla trasparenza sulle informazioni che vengono gestite per varie finalità. Tutti i gruppi che fanno disinformazione creano danni che i social devono arginare per cui sono assolutamente favorevole a tale strategia�.

Twitter, da giugno test per nascondere risposte nei tweet

A partire da giugno, Twitter sperimenterà la possibilità di dare agli utenti maggior controllo sulle conversazioni. Come? Grazie ad un’opzione per nascondere le risposte nei loro tweet. A renderlo noto è la stessa piattaforma. Staremo a vedere.

INPS sui social. Il caso è virale

Come non parlare del caso della settimana. Al confine tra un epic win o fail, il caso Inps non può non essere citato. La pagina Facebook ufficiale di “INPS per la famiglia”, infatti, è finita negli ultimi giorni al centro di un’interessante polemica. Per alcune ore tutti hanno pensato a un fake, a una bravata se non addirittura ad un hackeraggio dell’account e invece nel giro di poco tempo si conferma come tutto vero.

LEGGI ANCHE: Qualche consiglio al Social Media Manager di INPS per la famiglia dai professionisti del settore

La pagina Facebook ha, in pochissimo tempo, fatto il boom di contatti. Non solo perché si è trovata a gestire migliaia di commenti di utenti interessati al reddito di cittadinanza. Ma soprattutto perché le risposte che si trovavano erano del tutto fuori dai ‘canoni’ istituzionali. Ecco cosa ne pensa il nostro Luca La Mesa:

“Il modo migliore per evitare l’errore è studiare da chi ne ha commessi alcuni prima di noi. Spesso una corretta pianificazione permette di arrivare maggiormente preparati ad eventuali scenari critici. Era ad esempio ipotizzabile che in migliaia avrebbero chiesto supporto sui social per il reddito di cittadinanza? Un corretto training e una struttura organizzativa proporzionata alle domande stimate avrebbe permesso di gestire la situazione in modo molto più professionale�.

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Milioni di password Instagram accessibili dal 2012

Facebook ha aggiornato un comunicato risalente al 21 marzo, rettificando un dato che si sarebbe rivelato sbagliato: secondo il social, infatti, le password degli utenti Instagram conservate in un documento accessibile da oltre 20.000 dipendenti sarebbero diversi milioni, e non decine di migliaia come inizialmente affermato. Ecco cosa ne pensa a riguardo Luca La Mesa:

“La sicurezza e la trasparenza dei dati devono essere una priorità di Facebook, Instagram e di altre piattaforme. In America ho studiato diversi ‘bug bounty program’, cioè programmi che invitano gli stessi utenti a segnalare eventuali bug o situazioni che possono mettere a rischio gli utenti e le piattaforme. Spero che la sicurezza in questa direzione acceleri sempre di più a vantaggio di tutti noi utenti e marketer”.

Source: http://www.ninjamarketing.it/

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