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Marketing Inclusivo: come abbracciare le diversità attraverso l’advertising

  • Il 70% degli intervistati da Microsoft afferma di fidarsi maggiormente dei Brand che rappresentano la diversità nei loro annunci
  • Il Marketing Inclusivo considera tutti gli aspetti dell’identità di una persona e tiene conto anche dell’intersezionalità, riconoscendo le sfumature della personalità e delle preferenze dei consumatori
  • La pubblicità inclusiva può aumentare la fiducia e la fedeltà da parte del consumatore, migliorando la percezione generale dell’azienda nella società

 

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita costante del peso dei termini “diversità” e “inclusività” nella nostra società.

Le battaglie portate avanti dalla comunità LGBT+, la maggiore informazione riguardo le diversità di genere, la nascita del movimento BLM, sono solo alcune delle conseguenze di questa evoluzione sociale.

Vivere in una società che ha – finalmente – dato la giusta importanza a questi temi ha comportato degli obblighi da parte delle aziende, ed è da qui infatti che nasce la cultura della D&I – Diversity & Inclusion.

Diversity & Inclusion si riferisce alla serie di iniziative – gestite dal team di Risorse Umane (HR) o incluso dal team dedicato alla D&I all’interno di un’azienda, volte a promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e sviluppare una cultura inclusiva tra i dipendenti di una impresa.

LEGGI ANCHE: Da dove cominciare per portare le diversità (e il talento) nel mondo del lavoro

Inevitabilmente, questa cultura inclusiva che si è sviluppata all’interno delle organizzazioni si riflette nelle strategie di Marketing dei Brand.

Che cos’è il Marketing Inclusivo?

Si parla infatti sempre più frequentemente di Inclusive Marketing, che secondo la definizione fornita da HubSpot si riferisce allo sviluppo di “campagne che abbracciano la diversità, includendo persone con background diversi o storie a cui possono relazionarsi. Mentre alcune campagne inclusive si sforzano di rompere gli stereotipi, altre mirano semplicemente a rappresentare le persone nel mondo reale”

Inclusive MarketingInclusive Marketing


Il Marketing Inclusivo considera tutti gli aspetti dell’identità di una persona:
il colore della pelle, l’identità di genere, l’età, l’orientamento sessuale, il tipo di corporatura, l’etnia, la cultura, la lingua, la religione, lo stato socio-economico e molto altro.

Tiene conto anche dell’intersezionalità, ovvero riconoscere che una singola persona può rappresentare molte identità o dimensioni, riconoscendo le sfumature inerenti alla sua personalità e alle sue preferenze.

Le due discipline di Diversity & Inclusion e di Marketing Inclusivo viaggiano di pari passo: insieme sono in grado di far crescere le opportunità di business e migliorare la vita delle persone all’interno dell’azienda e nel mondo esterno.

Perché il Marketing Inclusivo è così importante?

In uno studio sull’intenzione di acquisto della GenZ – condotto e pubblicato da Microsoftil 70% degli intervistati ha affermato di fidarsi maggiormente dei Brand che rappresentano la diversità nei loro annunci, mentre il 49% ha ammesso di aver smesso di acquistare prodotti di aziende che non rispettano i loro valori.

Marketing InclusivoMarketing Inclusivo

Da questo studio possiamo capire quanto la pubblicità inclusiva possa portare risultati straordinari per un Brand ma soprattutto possa aumentare la fiducia e la fedeltà da parte del consumatore, migliorando la percezione generale dell’azienda nella società.

Sempre Microsoft ha pubblicato un playbook dal titolo “Marketing With Purpose” che raccoglie una serie di dati, consigli e best practice in relazione alle strategie di Inclusive Marketing.

Commentiamo di seguito le tre lezioni più importante che possiamo imparare da questo studio.

#1 Mostrare le diversità senza paura

Una comunicazione inclusiva rappresenta la diversità in modo reale ed autentico, considerando qualsiasi dimensione umana, senza limitarsi solo all’età, al sesso o all’orientamento sessuale o all’etnia.

La pubblicità inclusiva si basa sull’empatia per capire fino in fondo il target di riferimento e rappresentarlo in modo accurato. La rappresentazione autentica della realtà, di fatto, aumenta la fiducia e il supporto del Brand da parte del pubblico.

Le aziende devono fare il possibile per far sentire le persone comprese attraverso l’inclusione: questo significa anche utilizzare immagini autentiche e non stereotipate. La scelta delle immagini è una parte fondamentale per offrire agli utenti un’esperienza significativa e inclusiva.

Un esempio di brand altamente inclusivo in questo senso è Zalando, che per esempio collabora su Instagram con la modella diciottenne Ellie Goldstein, affetta da Sindrome di Down, scelta già da Gucci quest’estate per una campagna di beauty.

 

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#2 Allineare il messaggio pubblicitario ai nove sentimenti di inclusione

In generale, la pubblicità inclusiva evoca due sentimenti principali – gioia e fiducia – ma in modo più ampio si parla di nove sentimenti di inclusione che sono in grado a portare l’utente a provare gioia e fiducia.

Marketing InclusivoMarketing Inclusivo

Se una pubblicità riesce a suscitare in modo genuino e autentico anche solo uno di questi sentimenti, riesce di conseguenza a trasmettere un senso di inclusione che crea fiducia, gioia e lealtà nei confronti del Brand.

Questi nove sentimenti sono:

  • Celebrazione delle persone stesse, dei loro successi o più in generale delle occasioni di festa;
  • Entusiasmo per la vita, per il pianeta, per il quotidiano, etc;
  • Speranza per vincere sfide personali o affrontare problemi sociali;
  • Relax per allentare la tensione o l’ansia che le persone possono provare nel loro quotidiano;
  • Sollievo da preoccupazioni, ansie, problemi personali o sociali;
  • Sicurezza attraverso la creazione di esperienze personali o collettive;
  • Giustizia sforzandosi di agire sempre nel modo giusto;
  • Accettazione della realtà, delle differenze, delle diversità;
  • Chiarezza e trasparenza, senza diffondere ambiguità o confusione.

Un altro punto di contatto emotivo con i consumatori sono i segnali linguistici e le metafore, che evocano sentimenti positivi. Se utilizzati nel giusto contesto e in modo autentico nel testo pubblicitario, che si tratti dei canali social o del sito web, questi possono aiutare il brand a trasmettere un senso di inclusione.

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#3 Garantire l’accessibilità degli annunci, delle piattaforme e dei contenuti

Infine, è importante controllare che gli annunci, le piattaforme e i contenuti promozionati siano accessibile a tutti.

Non importa quanto sia perfetto un prodotto o quanto – sulla carta – sia inclusivo un messaggio pubblicitario, una persona su quattro in Europa o negli Stati Uniti potrebbe non ricevere il tuo messaggio.

Cosa vuol dire? Secondo le Nazioni Unite, questo è il rapporto tra le persone con disabilità e la popolazione generale: più di un miliardo di persone nel mondo convive con una disabilità.

L’inclusione digitale è fondamentale perché fornisce a tutti l’accesso a servizi, prodotti, dati, informazioni e istruzione, indipendentemente dal tipo di disabilità da cui sono affetti.

I marketers devono prestare particolare attenzione a questo tema per riconoscere questi ostacoli, incontrare una soluzione e riuscire a includere nella comunicazione anche quella persona su quattro che se no, rimarrebbe esclusa.

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Source: http://www.ninjamarketing.it/

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